Regione Calabria 

Rinomata è Delianuova per la freschezza delle sue acque. Già nel 1768 l’abitato di Pedavoli poteva godere di tanta grazia. Fu l’allora podestà Giovanni Spadaro con la collaborazione della Curia oppidese e del vescovo Mandarani in particolare, a voler collocare ai quattro angoli del villaggio altrettanto fontane che potessero far “godere lietamente” chi avesse voluto “bere grato”, sia esso abitante del luogo sia esso forestiero, e poter tornare a casa “memore”.

Delle quattro fontane solo una, quella del quartiere Sant’Elia, sopravvisse al sisma del 1783 ed è testimone del tempo. Oggi nel centro cittadino, tante sono le... bocche che all’assetato

offrono questa possibilità.

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Famosa negli anni ’50 e ’60 la Passeggiata verso Gelomagru. Una campagna pubblicitaria del tempo invitava a recarsi a Delianuova per godere dell’aria salubre e della freschezza di tale fonte d’acqua: l’aria e l’acqua non sono cambiate, anche oggi si può passeggiare in mezzo al verde e godere di questo dono gratuito! A Carmelia la fontana accoglie il visitatore invitandolo ad una fresca bevuta, ma tutta la montagna deliese è piena di sorgenti d’acqua.

Alcune di esse sono state sapientemente destinate all’acquedotto cittadino; tra queste l’acqua proveniente dalle località Tarso, Acqua della Femmina e Cervo. Si deve al signor Arcangelo Papalia (a tutti noto come Arcangelazzu) se le “chiare fresche e dolci acque” provenienti da queste ultime sorgive oggi arrivano alle nostre fontane. Egli, infatti, profondo conoscitore della nostra montagna (visse quasi tutta la sua vita come fattore delle proprietà delle famiglie De Leo e Genoese Zerbi), tra le località Pietrasalva e Arbara scorse queste limpide sorgenti che si premurò di far conoscere a chi di dovere.

E l’acqua deliese, quella delle tipiche fiumare, fu spesso stimolo alla fantasia di poeti e scrittori, non ultimo Felice Soffrè il quale, tra l’altro, vide musicati questi suoi versi dall’illustre cugino palmese Francesco Cilea...

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Acque correnti perché andate al mare con tanta fretta e tanta contentezza?Voi sognate chissà quale dolcezza, e, appena giunte diverrete amare; e perderete la natia chiarezza; e imparerete a urlare e insidiare, acque correnti perché andate al mare con tanta fretta e tanta contentezza?

 

 

 

 

 

 

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